senza mandato

Appunti di Gianni Valente

Vatican – «Il y a des signes d’une course à la succession»

In merito a congetture su dimissioni papali e frenesia da pre-Conclave, ripubblico la mia intervista raccolta dal collega QUENTIN RAVERDY e pubblicata il 10 giugno sul settimanale francese LE POINT. Aggiungo in coda all’originale francese la traduzione italiana di domande e risposte.

ENTRETIEN. Le vaticaniste italien Gianni Valente remet en perspective les rumeurs sur une possible démission prochaine du pape François.

Au Vatican, les rumeurs quant à une démission prochaine du pape François se font persistantes. Âgé de 85 ans, Jorge Mario Bergoglio souffre d’une santé déclinante. Il est contraint désormais de se déplacer en fauteuil roulant. Le chef de l’Église catholique romaine songerait, selon certains observateurs, à passer la main et à rejoindre ainsi dans la retraite le pape émérite Benoît XVI (Joseph Ratzinger), 95 ans.

Ariecco il Toto-Papa. (Che barba che noia, che noia che barba)

Ormai è ufficiale: si è aperta di nuovo la stagione del il Toto-Papa.

Il tormentone lanciato sulla soglia dell’estate, a dire il vero, era già stato avvistato da anni. Faceva capolino sullo sfondo dei selfie che porporati e prelatoni in carriera spalmavano con generosità sui media di mezzo mondo per documentare le proprie performance intellettual-filantropiche. Evocazioni propiziatorie del Papa latente, quello che ancora non c’è ma già ci plana incontro sulle ali dello spirito del tempo, vibravano da quel dì nei fomenti ammiccanti dei circoletti mediatico-clericali. Adesso sono caduti anche gli ultimi falsi pudori. Lo spettro del Pontefice futuribile viene già sezionato nei corposi dossier confezionati dai ben informati, mentre il Papa in carica e anche quello emerito si ostinano a essere vivi. E la ritornante frenesia conclavaria (apparsa ora anche nella variante che evoca come imminente la rinuncia al Papato dell’attuale Vescovo di Roma per motivi di salute) si declina in forme inedite e senza precedenti, almeno dal punto di vista della mobilitazione pubblica e mediatizzata.

In Francia, una rete internazionale di autori presentati come «i migliori esperti vaticani del mondo» ha dato vita a una rivista pensata ad hoc per i membri del Collegio cardinalizio, inviata direttamente ai loro indirizzi personali con l’intento dichiarato di aiutarli a «conoscersi per prendere le giuste decisioni nei momenti importanti della vita della Chiesa». Un Postalmarket per porporati, intitolato “Cardinalis” (in latino) e stampato in quattro lingue come guida orientativa per fornire dritte, informative e criteri di giudizio ai partecipanti al prossimo Conclave, quelli che vengono definiti come «i principali consiglieri del Papa durante il suo pontificato», e che «eleggono il suo successore». La linea editoriale viene della rivista presentata dai fan come «conforme a quella dei Pontificati di San Giovanni Paolo II e Benedetto XVI», e si condensa in un vero e proprio “Memorandum per un futuro Conclave”, pubblicato sul numero di “Cardinalis” distribuito a aprile.

A Gerusalemme l’Ascensione di Cristo si celebra anche in una moschea

Succede soltanto a Gerusalemme: è lì che un giorno all’anno, sulla cima del Monte degli ulivi, si celebrano liturgie eucaristiche in rito romano anche in una moschea. Accade di giovedì, nel giorno in cui la Chiesa di Roma celebra la Solennità liturgica dell’Ascensione del Signore Gesù Cristo.

Il luogo sacro in cui ogni anno si ripete questa tradizione, ennesima singolarità vissuta dai cristiani in Terra Santa, è la piccola Cappella dell’Ascensione, edificio di origine crociata che secondo la tradizione contiene l’ultima impronta terrena di Cristo, prima della sua ascesa al Cielo. Il luogo di culto fu costruito come cappella a pianta ottagonale nel 1152, e nel 1198 fu trasformato in moschea dal Sultano Salah al Din (il Saladino), artefice della riconquista islamica di Gerusalemme. Oggi, la cappella fa ancora parte della cosiddetta Moschea dell’Ascensione, costruita per celebrare l’Ascensione di Gesù, riconosciuto dai musulmani come il Profeta ʿĪsā, figlio di Maria. L’ex luogo di culto cristiano è aperto a visitatori e pellegrini tutto l’anno, e nella festa dell’Ascensione, per concessione speciale di antica tradizione, i Francescani della Custodia di Terra Santa vi celebrano liturgie eucaristiche, a cui prendono parte gruppi di cristiani autoctoni e di pellegrini. Quest’anno, nella giornata di giovedì 26 maggio – riferiscono i media ufficiali del Patriarcato latino di Gerusalemme – davanti all’edicola della cappella dell’Ascensione sono state celebrate una messa in arabo, alle ore 8, e un’altra liturgia eucaristica in latino, alle ore 9,30. In una giornata molto calda, dopo la liturgia i presenti si sono raccolti all’interno della cappella, per contemplare il luogo da cui, secondo la tradizione locale, Gesù è asceso al Padre.

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